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La chia (Salvia hispanica), chiamata anche chia messicana o chia salba, è una pianta erbacea annuale della famiglia della menta (Lamiaceae) che può raggiungere quasi 1 metro di altezza ed è coltivata per i suoi semi commestibili. La chia è una pianta desertica che richiede poca irrigazione e cresce bene in terreni argillosi sabbiosi, ma è sensibile al gelo. La pianta resiste ai parassiti e alle malattie degli insetti ed è un buon candidato per la produzione biologica.

La pianta di chia è originaria del Messico e del Guatemala, dove rappresentava un raccolto importante per gli aztechi precolombiani e le altre culture mesoamericane. Il gusto dei semi di chia assomiglia al sapore di nocciola ed essendo delicato funziona bene abbinato con altri sapori più forti.

Storia

Gli Aztechi sono stati i primi a utilizzare la chia già nel 3500 a.C. Insieme a fagioli, mais, zucca e amaranto, i semi di chia costituivano una parte significativa della dieta delle popolazioni indigene. Gli aztechi comunemente arrostivano i semi e li macinavano per ottenere una farina, mentre guerrieri e messaggeri facevano molto affidamento sui semi interi per nutrirsi durante i lunghi viaggi. Dato il significato culturale e religioso della chia, i conquistatori spagnoli ne vietarono la coltivazione e la sostituirono con cereali provenienti da altri luoghi, come grano e orzo. Successivamente, tra il 1500 e il 900 a.C. la chia fu coltivata in Messico anche dai teotihuacan e dai toltechi, i quali ne facevano largo uso per le cose più disparate. Oltre a essere consumato intero, il seme di chia era anticamente usato in medicina, macinato in farina, mescolato come ingrediente nelle bevande e pressato per ottenere olio. Era utile in quanto poteva essere conservato per periodi di tempo relativamente lunghi e quindi era perfetto da portare duranti i viaggi.

Oltre a questi usi pratici, il seme di chia aveva un grande valore simbolico per gli aztechi poiché era considerato sacro e veniva usato nelle cerimonie religiose.

Le antiche civiltà credevano che il seme di chia fornisse poteri soprannaturali. Nella lingua dei Maya “chia” significa “forza”. Questo probabilmente ha a che fare con le grandi quantità di energia fornite dai semi. Gli antichi guerrieri attribuivano la loro resistenza a questo minuscolo seme e ciò vale ancora oggi per alcuni gruppi di persone come la tribù messicana Tarahumara che è famosa per i suoi corridori i quali bevono una miscela di semi di chia, limone e acqua chiamata Izkiate. Si dice che dopo aver assunto questa bevanda siano in grado di correre per centinaia di miglia.

Anni ’80

Fino alla fine del XX secolo la pianta era in gran parte trascurata come coltura alimentare, sebbene negli Stati Uniti abbia guadagnato una certa popolarità negli anni ’80 per via dei Chia Pets. I Chia Pets sono delle figure di terracotta, di diverse forme, nelle quali vengono piantati i semi di chia e nel momento in cui crescono i germogli, nel giro di circa due settimane, questi simulano una pelliccia o dei capelli a seconda della figura rappresentata, in genere si tratta di animali.

Dagli anni ’90 in poi

Nei primi anni ’90 l’ingegnere agrario Wayne Coates ha iniziato a promuovere la pianta e da quel momento la chia è stata riconosciuta per il suo potenziale come coltura alternativa e alimento salutare. Dal punto di vista nutrizionale, i semi di chia sono una delle fonti più concentrate di acido alfa-linolenico (ALA), un acido grasso omega-3 di origine vegetale. Sono anche ricchi di fibre alimentari, proteine, calcio, ferro, magnesio, zinco e antiossidanti. Mentre altri semi, come i semi di lino, devono essere macinati per aumentare i loro benefici nutrizionali, i semi di chia sono facilmente digeribili e quindi possono essere mangiati interi.

Foto by pixaby

Essendo pubblicizzati per i loro benefici per la salute, ora vengono coltivati ​​commercialmente in diversi paesi, tra cui Argentina, Australia, Bolivia, Perù e Stati Uniti.

Usi

Solitamente i semi di chia vengono cosparsi su insalate, panini, cereali o yogurt e possono essere un ingrediente di prodotti da forno. I semi possono essere mescolati con acqua, succo o latte per formare una bevanda densa o un budino (chia pudding) e possono anche essere usati per produrre i germogli che poi vengono consumati freschi in insalate e panini. Dato l’alto contenuto di fibre dei semi di chia e la capacità di espandersi come un gel, ci sono alcune teorie secondo le quali potrebbero funzionare come soppressori dell’appetito.

Chia pudding

Il chia pudding viene preparato per una colazione salutare e abbinato ad altri ingredienti freschi. Per prepararlo bisogna mescolare i semi di chia con il latte (animale o vegetale) in un barattolo di vetro o in una ciotola. Una volta che il composto è ben amalgamato si copre e si mette in frigorifero a rassodare per un lasso di tempo che può andare da un’ora a tutta la notte. La mattina seguente quando si fa colazione il budino dovrebbe essere denso e a quel punto si possono aggiungere frutta fresca, frutta secca, sciroppo d’acero, miele e altri ingredienti a seconda dei gusti.

Chia fresca o iskiate

Per questa bevanda energetica bisogna mettere un cucchiaio di semi di chia in circa 300 ml di acqua, lasciarli riposare per circa cinque minuti, mescolare e poi lasciarli in infusione per il tempo che si desidera tenendo conto che più tempo passa più la soluzione diventa gelatinosa. Alla fine basta aggiungere il succo di lime o di limone e un dolcificante a piacere come miele o sciroppo di agave.

Fonti

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